Emissioni - Anche Londra potrebbe alleggerire le multe

Pubblicato il: 10 Marzo 2025 - 16:27

A pochi giorni di distanza dalla presentazione del Piano d'azione europeo per l'auto, lo schema di multe previsto da Bruxelles per i costruttori non in grado di rispettare i nuovi limiti di CO2 entrati in vigore nel 2025 continua ad alimentare il dibattito.

A riportarlo sotto i riflettori è stata un'intervista rilasciata al Times dal ministro britannico per le Imprese e il Commercio, Jonathan Reynolds.

Che ha lasciato intendere come Londra possa seguire l'Ue nella revisione del percorso verso la transizione energetica e nell'alleggerimento delle sanzioni per i costruttori non in regola.

Il campanello d'allarme della Nissan.

"C'è un accordo per un cambio di politica sostanziale", ha dichiarato Reynolds al quotidiano londinese, in risposta a un allarme lanciato dalla Nissan, che con la sua fabbrica di Sunderland è uno dei più importanti produttori di automobili sul suolo britannico.

La Casa nipponica, seguendo alcuni "alert" arrivati nei mesi scorsi da Ford, Stellantis e altri, aveva fatto notare come il più grande stabilimento inglese nel settore delle quattro ruote potrebbe subire importanti ripercussioni da una legislazione troppo rigida in favore della transizione all'elettrico.

Reynolds: "Adeguare il quadro normativo".

"Faremo tutto ciò che è in nostro potere per garantire la presenza a lungo termine della Nissan nel Regno Unito", ha replicato Reynolds dalle colonne del Times "assicurandoci che il quadro normativo rifletta questa intenzione.

L'intero governo", ha aggiunto il segretario, è convinto che non si possa compiere un progresso verso la neutralità carbonica e la transizione energetica al costo dell'industria e dei posti di lavoro britannici".

Lo "Zev mandate" e il 28% di Bev.

Sono dichiarazioni che il quotidiano legge come una "forte indicazione" che l'esecutivo laburista possa alleggerire l'attuale formulazione del cosiddetto "mandato Zev", che prevede una quota del 28% di elettriche nell'immatricolato di ciascun costruttore per l'anno in corso, nonché uno schema di sanzioni per le Case non in grado di raggiungere detta soglia.

La consultazione con la filiera.

Una revisione che vada incontro alle richieste del settore, d'altra parte, non deve stupire: all'inizio di quest'anno, Downing Street aveva inaugurato una fase di consultazione con la filiera dell'auto - conclusasi lo scorso 18 febbraio - sui temi del phase-out dei motori termici nel 2030, le relative tappe intermedie e lo schema dello "Zev mandate", con le sue percentuali di elettriche pure crescenti di anno in anno e la possibilità di comprare crediti verdi dalle aziende virtuose, in maniera del tutto analoga al pooling europeo.

L'iptoesi del calcolo pluriennale.

Ora, stando alle indiscrezioni provenienti da Oltremanica, pare che sarà concessa più flessibilità, secondo lo stesso schema del calcolo pluriennale richiesto dall'Acea e accolto dalla Commissione presieduta da Von der Leyen: un costruttore che non dovesse rispettare gli obiettivi per l'anno in corso potrebbe comunque compensare vendendo più auto a batteria nei dodici mesi successivi.

"Per noi si tratta di essere ambiziosi sul traguardo, ma pragmatici nel raggiungerlo in accordo con l'industria", ha concluso Reynolds.



Fonte https://www.quattroruote.it/news/industria-finanza/2025/03/10/emissioni_londra_potrebbe_seguire_l_europa_sull_alleggerimento_delle_multe.html

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